Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue» (Mc 9,38-43.45.47-48).
Domenica XXVI del tempo ordinario – anno B - Marco riassume qui alcune sentenze di Gesù. Vuole insegnarci alcune norme pratiche di comportamento: la tolleranza verso tutti; il vivere nella carità senza scandalizzare nessuno; la sequela radicale, a costo di qualunque distacco. Probabilmente abbiamo qui l’eco di problemi che i primi cristiani si sono posti in circostanze simili. Bisogna esser capaci di distinguere i veri inviati. Una cosa è il tentare di estorcere un potere (come ha voluto fare ad esempio Simon Mago in Atti 8,9-24) e un’altra cosa è invece agire in nome di Gesù in quanto suo inviato. È interessante mettere questa parola a confronto con un’altra che la completa. In Luca 11,23 Gesù dice (al singolare): «Chi non è con me, è contro di me». Si pone in una prospettiva dove si difende personalmente dall’accusa di agire con il potere di Satana. Lo scopo di Marco è diverso. Considera qui la vita della Chiesa e sottolinea che i Dodici sono responsabili della sua coesione. Anche le formule «per noi», «contro di noi» riconoscono ai Dodici la qualifica di essere, come il Cristo e in suo nome, quelli che assicurano l’unità della Chiesa.
«Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa»… «La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,9-10). La carità-amore come segno di appartenenza a Cristo, per chi la fa in Cristo e per chi la riceve in Cristo…