sabato 13 dicembre 2025

errori e/o orrori non-antoniani

Lo potevamo supporre che fosse solo questione di tempo. Ed infatti - dopo la lunga saga relativa alle false citazioni attribuite a san Francesco d'Assisi - ecco che anche sant'Antonio di Padova viene coinvolto. 

A dire il vero non (ancora) in modo così vasto e massiccio come il suo fondatore dell'Ordine dei frati minori...

Ma un confratello solerte mi segnale questa perla in vendita in libreria:


La verifica sui Sermoni è stata fatta, e - nemmeno con la benevola illusione di trovare qualcosa di almeno vagamente simile al testo riprodotto - può essere trovato qualcosa che gli assomigli.

Chissà perché con tutto l'abbondante materiale di testi disponibili di s.Antonio si devono inventare le citazioni?

"O tempora, o mores" e questo - lo sappiamo - è Cicerone, non s.Antonio.

Se per caso trovate altre "perle" attribuite a s.Antonio segnalate a cb.griphus @ gmail.com .

Approfittiamo per ricordare anche un altro comune "testo e oggetto di confusione"

c’è da tempi remoti un proverbio che dice:

“Sant’Antoni dalla barba bianca, fame catar quelo che me manca”.

Ma, attenzione!
  • Il primo verso fa riferimento a Sant’Antonio abate, quasi sempre rappresentato con una barba fluente e morto in età avanzatissima (forse più che centenario) mentre la morte colse Antonio da Padova molto giovane (e rarissimamente rappresentato con la barba!).
  • La seconda parte del proverbio ricorda invece la capacità dell’Antonio di Padova, santo francescano nato a Lisbona, di far ritrovare gli oggetti perduti recitando il noto "Si quaeris".
Morale? In caso di necessità meglio scomodare 2 santi di nome Antonio che uno solo!