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lunedì 7 ottobre 2019

conclusione di un servizio


Da quest'anno - per volontà dei miei superiori francescani e per necessità impreviste a livello istituzionale nella famiglia religiosa - non posso più proseguire il mio servizio di docente invitato presso la Facoltà Teologica del Triveneto.

Un'esperienza molto vivace a arricchente, culturalmente e umanamente.

Auguro a tutti i colleghi docenti di continuare a testimoniare la loro passione per l'insegnamento e la verità come ne ho fatto esperienza nel passato.

Un grazie al Preside e alle autorità accademiche per avermi permesso questa bella esperienza in questi anni.

Un grazie al personale amministrativo e di segreteria/biblioteca per il supporto sempre valido e curato.

Pace e bene, fav - Padova, 7 ottobre 2019

giovedì 25 aprile 2019

25 aprile, San Marco evangelista

«1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. 2Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. 3Dicevano tra loro: "Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?". 4Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. 5Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. 7Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: "Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto"". 8Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite» (Mc 16,1-8).

I manoscritti antichi concludono il Vangelo secondo Marco al versetto 8, omettendo le apparizioni del Risorto: mi piace pensare che sia l'espediente di Marco evangelista per lasciare lo spazio aperto per ogni credente per il proprio incontro col Risorto.

Devoto di Marco evangelista e santo, presso la cui tomba ho ricevuto il dono del presbiterato, festeggio in questo giorno che l'Ottava di Pasqua oscura alla festa liturgica.

[immagine: Donatello, Formella in bronzo con il simbolo di S.Marco Evangelista, Altare Maggiore, Basilica del Santo - Padova, anno 1448 circa]

lunedì 1 aprile 2019

fav in Rete Radio Montana

fav collabora al bel progetto RETE RADIO MONTANA, servizio volontario di ascolto in PMR-446 ch. 8-16.

fav - FOXTROT 451 -

Se vuoi scoprire cos'è, clicca qua...

martedì 29 gennaio 2019

eppur si muove(va) - la "Rebus" del mio trisavolo Carlo Menon

In questo video-documento simpatico e commovente la vetturetta "Rebus" costruita dal mio trisavolo Carlo Menon (Roncade-TV 1857 - Treviso 1934):  quadriciclo in movimento nei primi anni '70 del secolo scorso, quando aveva quasi 100 anni sulle... bielle!

NOTA 30 gennaio 2019 - Il video è stato rimosso per problemi di copyright. Amen.

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CARLO MENON - E’ il fondatore della ‘’Ditta Carlo Menon’’, officina di fabbro ferraio e di velocipedi in acciaio su commissione, che nasce nel 1875 nel centro di Roncade (Treviso-Italia).
Già a 12 anni Carlo inizia a lavorare presso un fabbro ferraio e a 17 si mette in proprio, ideando un primo biciclo in legno.
Nel 1887 Carlo Menon e Fausto Vianello costruiscono un biciclo con ruote in legno cerchiate in ferro.
Primo in Italia, Menon realizza biciclette con ruote di diametro uguale.
Nel 1896 partecipa alla costruzione di un aereo, un biplano in canne d’India e tubi d’acciaio con propulsione a pedali.
L’anno dopo si cimenta con le automobili e realizza, impiegando un motore francese da 2,5 HP, una vetturetta chiamata ‘’carrozza senza cavalli’’.
Affronta da solo i problemi legati ad accensione, raffreddamento, cambio, frizione e differenziale. Realizza ruote in acciaio con raggi, con pneumatici forniti dalla Pirelli.
Il motore è ad un cilindro, le sospensioni sono a molla; nelle gare raggiunge la velocità di ventisette chilometri orari.
La ditta, condotta dopo la morte del fondatore, nel 1924, dai figli, cresce negli anni successivi lavorando per conto dell’esercito e delle ferrovie.
Nel 1940 impiega 350 dipendenti ed è l’unica fonte di lavoro per il paese. (fonte roncade.it)
Altre info qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Menon

giovedì 17 gennaio 2019

il vero ministrante

"Il ministrante (dal latino ministrare, servire) è propriamente un fedele laico (uomo o anche donna, se consentito dal vescovo diocesano) il quale svolge un servizio alla comunità cristiana, ai sacerdoti e ai diaconi durante la liturgia e nelle altre celebrazioni di preghiera". Una definizione tra le tante possibili...

Domenica dopo tanti anni di presbiterato ho conosciuto un autentico ministrante. Mentre celebravo in casa di riposo la Domenica del Battesimo del Signore.

Una celebrazione semplice ma ben curata, con alcuni segni preparati con le suore dell'Istituto: tra questi, il momento dell'atto penitenziale esplicitato con l'aspersione con l'acqua lustrale, in ricordo del battesimo comune.

Passando tra le file di banchi e sedie a rotelle, benedicendo con l'aspersorio - accompagnato dal canto dell'assemblea - noto ai margini della chiesa un distinto signore, capelli e baffi bianchi, sguardo lucido e penetrante: vicino a lui una donna seduta nella sedia a rotelle, sguardo assente e fisso, segni di una infermità seria e invalidante, anche nella sfera comunicativa. Noto che l'uomo non è un semplice volontario: è molto prossimo alla signora, e la cinge in un dolce abbraccio standole seduto accanto.

La liturgia prosegue con i suoi riti e le sue orazioni per lasciare posto alla Parola di Dio. Viene proclamato Isaia:
«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio –. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta...» (Is 40,1)
Dall'alto del semplice presbiterio posso vedere con calma e discrezione quanto accade nell'aula. E il mio sguardo torna su quella coppia, che mi evangelizza senza nulla dire.

Nel silenzio rotto solo dalla voce dei lettori all'ambone, il signore sta vicino alla signora, accarezzandola lievemente e teneramente alla guancia. E la signora, prima con lo sguardo fisso e inespressivo, si scioglie in un chiudere le palpebre, tutta concentrata a nutrirsi di quelle carezze e - forse - delle parole che sta udendo.

«Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio...». In un'etimologia bislacca che mi viene alla mente mentre osservo la scena, penso al "consolare" come da "cum - solum"... stare con chi è solo.

Il gesto di quell'uomo diventa la materializzazione della Parola di Dio. Il gesto che rompe la solitudine portata dalla malattia diventa il gesto più grande di ministerialità liturgica che abbia mai visto in 17 anni di servizio sacerdotale. Nulla di indegno, nulla di scandaloso, nulla di ostentato: dubito che molti altri se ne siano accorti. Eppure nulla di più "vero".

Il gesto proseguirà per tutta la celebrazione della messa, discreto e lieve, con solo qualche piccolo intervallo causato dalla ritualità.

Al termine della celebrazione, tra la piccola confusione che si crea per accompagnare gli ospiti tra i  corridoi alle loro residenze, ho la fortuna di incontrare quell'uomo così servizievole che si prodigava di aiutare anche altri.

Lo avvicino e lo ringrazio per quanto mi ha comunicato e testimoniato. Lui un po' sorpreso e forse imbarazzato perché mi fossi accorto di loro, mi dice solamente: "Come potrei altrimenti... cinquant'anni che ci amiamo...".
«Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!» (san Paolo, Prima lettera ai Corinzi 1,13).




lunedì 14 gennaio 2019

dita al cielo: arrivare al risultato con efficacia e astuzia.

La serata si prospettava piacevole: incontrati tra i vialetti di S.Maria delle Carceri gli scout adulti che mi avevano invitato, sono stato portato subito a tavola per la cena da condividere con loro. Più tardi avrei parlato di spiritualità camaldolese in una notte invernale fredda e limpida  ma in un luogo  davvero suggestivo, tuttavia cominciare con una bella cenetta informale preparata con cura dai cambusieri, beh... rinfrancava lo spirito.

Imparo tante cose del bel Centro di Spiritualità Scout di Carceri "Giulia Spinello", di come viene animato e da chi è frequentato: un progetto davvero indovinato che fa vivere un luogo fantastico.

Imparo (meglio, vivo) però anche una cosa che - per me inattesa - attiva tanti pensieri interessanti, pur essendo una cosa molto marginale o scontata in ambiente scout.

La sala da pranzo, accogliente pur spartana, è piena di commensali entusiasti della giornata trascorsa di lavoro-ricerca. E come commensali scambiano tante idee tra loro. Per capirsi è necessario alzare la voce, inevitabile. Pure io per dialogare devo concentrarmi su quanto mi raccontano i compagni di tavolata, selezionando mentalmente le loro voci dalle altre.

Ad un certo punto vedo vicino a me una delle commensali alzare il braccio con un dito al cielo. In pochi istanti spuntano altre braccia col dito al cielo e le voci si spengono rapidamente, quasi "magicamente" direi. Ottenuto il silenzio, la ragazza può tranquillamente e pacatamente dare l'informazione necessaria sui tempi per concludere la cena e avviare le altre attività.

In altri contesti collettivi a me ben noti avrei assistito a gente che alzava la voce per ottenere  attenzione e ascolto, seguita dopo troppo tempo dallo scroscio di "shhhhh" che per ottenere silenzio provocano rumore (e irritazione). Nei conventi il superiore usa una campanella per destare l'attenzione quando si chiudono le buone chiacchiere fine pasti...

Tornando a notte fonda dall'incontro vissuto con loro, riflettevo ancora sull'insegnamento non banale di quanto imparato da questo "codice" collettivo. Per ottenere il silenzio necessario per la comunicazione corretta non viene usato lo stesso canale sensoriale: non si alza la voce, non si fa rumore. Si passa al canale sensoriale visivo, che attira l'attenzione a partire di chi è prossimo e nella sua evidenza (mano alzata) diventa contagioso amplificando nel silenzio l'effetto desiderato. 

Quando insegno la mano alzata è quella dello studente che chiede la parola per una domanda o una considerazione, mentre il prof sta parlando. Là il contesto è istituzionale e la comunicazione è bi-direzionale come ci viene insegnato nelle prime giornate tra i banchi di scuola della nostra infanzia.

Mi resta questa profonda suggestione: che la via di soluzione di un "problema" possa essere trovata con mezzi non impositivi e aggressivi semplicemente cambiando il sistema di riferimento a partire da un codice riconosciuto dove il bisogno del singolo diventa bisogno "di tutti". Perché se non altro è "per tutti".

Quali applicazioni potrebbe avere tutto questo in processi comunicativi sempre più deteriorati per eccesso di velocità comunicativa o per sproporzioni di forza espressiva? 

Perché da un dito al cielo a un dito per terra lo spazio è davvero piccolo:
«..."Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". E chinatosi di nuovo, scriveva per terra...» (Gv 8,4-8)




domenica 19 agosto 2018

alla ricerca della bambina nascosta

La lunga e ordinata serie di girelli e ausili alla deambulazione mi accoglie come sempre nel corridoio che introduce alla Chiesa.
Tra questi sbuca inaspettato un passeggino per bebè, con tanto di bambolotto ben disposto in attesa di essere nuovamente abbracciato – presumibilmente – dalla sua piccola proprietaria.

“Oggi a messa ci sarà una bambina” – penso tra me preparandomi per la messa – “sarà una nipotina di qualche ospite della Casa di Riposo…”.

La celebrazione procede serena e partecipata grazie all’animazione attenta e calorosa delle suore. Mi accorgo presto che non siamo né distratti né disturbati da nessuna bimba irrequieta dalle costrizioni della liturgia. “Dormirà…” – penso tra me – “oppure sarà una bimba tranquilla vicino alla sua nonna…”.

Come sempre al momento della Comunione comincio a girare con pazienza tra i banchi e le sedie a rotelle degli ospiti che non riescono a raggiungere l’altare con le loro gambe. Sono tanti, il giro occupa tutte le strofe possibili del canto eucaristico. “Chissà dove è nascosta la bimba” – penso ancora – “ma nel labirinto dei banchi e delle file la troverò…”.

E infatti la trovo.

Una donna, sugli ottanta anni, ben curata, un po’ ingobbita ma con abito vivace, uno sguardo dolce e un po’ trasognato: si alza per ricevere la Comunione. Non tende la mano per ricevere quel Gesù che oggi ci ricordava essere il pane della vita eterna. Non può tendere la mano. Le mani sono occupate. Tengono un bambolotto di pezza. Con cura. Con affetto. Con delicatezza il bambolotto torna nel grembo della donna mentre si siede.

Intuisco qualcosa, ma il mio giro con Gesù eucarestia deve proseguire. Poi termina la messa e “...andiamo in pace!”. Ma la mia pace deve trovare ancora dimora per le domande che affollano la mia testa, non ancora il mio cuore come presto accadrà.

giovedì 2 agosto 2018

sulle tracce di Tonino Bello

Fav ha partecipato a questa bella iniziativa di Pax Christi Italia e Fraternità di Romena in luglio 2018.

E' stata l'occasione desiderata e cercata per poter riascoltare una persona speciale conosciuta anni fa e che tanto ha dato e detto a fav per il suo cammino, anche vocazionale. Ascolto dei suoi testi nei luoghi nei quali vennero scritti o ispirati; ascoltare tanti testimoni che hanno potuto vivere e condividere tratti di strada ed esperienza con don Tonino.

Foto del viaggio QUI.

Per l'occasione fav ha raccolto i testi dei tre interventi che don Tonino fece ad Assisi in occasione del Convegno "Giovani Verso Assisi 1989": fav era presente, ancora "av" e non "fav". Il tema era l'Eucaristia, uno dei temi più cari a don Tonino.

QUI puoi scaricare il pdf con i testi (sperando che i confratelli di Assisi non se la prendano troppo se ne hanno ancora i diritti editoriali e ringraziandoli per la cura con la quale tanti anni fa raccoglievano gli atti dei Convegni GVA).

Buona lettura...

«...Grazie, Signore, perché questa sera ci fai concludere la giornata qui in questo tempio a ricordare le cose grandi che tu hai fatto, a ripetere qui le prefigurazioni che tu hai dato dell’Eucaristia e ancora una volta hai acceso una luce che indica la direzione verso cui cammina questo sacramento che adesso celebriamo. 
Questa mensa tornerà a profumare di pane, di forno. 
Ragazzi, accoglietelo nella mano e quel gesto sappia di offertorio.
Sia l’Offertorio. «Benedetto sei Tu o Signore, Dio dell’Universo, dalla Tua bontà abbiamo ricevuto queste mani, fa che diventino il prolungamento della tua misericordia che siano capaci di dividere il pane e di unire la gente». E noi diremo «benedetto nei secoli il Signore». È un gesto di Offertorio, fatelo con una grande liberazione. È una donazione che fate ed è anche un gesto di consacrazione. 
Forse ragazzi vi prendo alla sprovvista, forse non avete fatto in tempo a lavarvi le mani, ma c’è un rito, quando arriveremo allo «scambiatevi un gesto di pace», c’è una lavanda vicina, la mano del tuo fratello, le tue mani si purificheranno, si consacreranno e sapranno anche di Comunione...»



domenica 8 ottobre 2017

bambina prigioniera

Oggi presiedendo la santa messa in Casa di Riposo a Taggì è capitato qualcosa di emozionante. 

Un'ospite della struttura, molto anziana, molto magra, obbligata in sedia a rotelle, era proprio davanti a me, presso l'altare. 

Il corpo ormai senza energie per sostenersi, ma lo sguardo lucido e penetrante, interrogativo e dialogante: era estremamente attenta e partecipe alla celebrazione. 

Quando poi c'erano i canti liturgici si trasformava: cantava come poteva col poco fiato disponibile, le mani irrefrenabili accompagnavano il canto e la melodia e il ritmo. Quelle mani danzavano con poesia: da quelle mani magicamente vedevo materializzarsi l'immagine prigioniera di una bambina nascosta in quel corpo, una bimba che un tempo non avrebbe avuto ritegno di mettersi a danzare davanti al prete e ai genitori durante la messa, senza paura di rimproveri... perché la danza era troppo travolgente perché nulla potesse fermala.

Oggi ho visto un bagliore di preghiera autentica. 

Oggi ho pregato con lei e per quella bambina che - quando Dio vorrà - tornerà a danzare davanti a Lui.

sabato 24 giugno 2017

8 anni

Otto anni di servizio per la Facoltà Teologica del Triveneto - FTTR e per la Chiesa Triveneta.

Grazie per la grande esperienza maturata e per la fiducia accordata.

«Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!» (Gb 1,21b).



venerdì 17 marzo 2017

Fttr - Storia della Chiesa 1 - 2016-2017

Torcello (Venezia), Cattedrale Santa Maria Assunta,
Mosaico della controfacciata, Giudizio universale
.
Qui sotto gli studenti del primo ciclo istituzionale della Facoltà Teologica del Triveneto (www.fttr.it)  trovano i materiali scaricabili del corso di "Storia della Chiesa, 1" dell'anno accademico 2016-2017 (cfr.: pagina docente).


giovedì 18 febbraio 2016

Fttr - Storia della Chiesa 1 - 2015-2016


frate Bit
Qui sotto gli studenti del primo ciclo istituzionale della Facoltà Teologica del Triveneto (www.fttr.it) trovano i materiali scaricabili del corso di "Storia della Chiesa, 1" dell'anno accademico 2015-2016 (cfr.: pagina docente).


martedì 15 dicembre 2015

Laudato sie, mi’ signore! - 31 maggio 2015

domenica 31 maggio 2015 ore 17.30
Tenda del Festival
Piazza Duomo, vicenza

Laudato sie,
mi’ signore!

Edizioni Messaggero Padova

riflessioni attorno al cantico delle creature di san Francesco, in occasione della nuova edizione EMP del cantico con i contributi di scrittori, giornalisti, teologi, bambini, filosofi, persone comuni di fede cattolica, ebrea, musulmana, buddista

con:

  • Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore
  • suor Elena Bosetti, biblista

modera

  • fra Andrea Vaona, francescano conventuale collaboratore del «Messaggero di Sant’Antonio»
multi media:



http://www.festivalbiblico.it/calendarioeventi.asp?modo=dettaglio&idevento=1618

www.edizionimessaggero.it
www.santantonio.org



sabato 31 ottobre 2015

Corso Storia della Chiesa, 1 - Scuola di Formazione Teologica ITSAD - Padova - 2015-2016


Corso di Storia della Chiesa, 1 per il corso di Scuola di Formazione Teologica dell' Istituto Teologico S.Antonio Dottore, anno 2015-2016

Materiali:

Dialogo della chiesa (D.M. Turoldo)

"E l'Abside dice
  Io sono il confine della tenebra.
E la Facciata dice
  Io sono la muraglia del cielo.
E la Navata maggiore dice
  Io sono la via lattea del Signore.
e le Colonne dicono
  Noi siamo la selva immobile.
E la Volta sopra l'altare dice
  Io sono l'arcobaleno eterno.
E la Cripta dice
  Io sono la stiva dei corpi che dormono nel Signore.
E l'Altare maggiore dice
  Io sono la mensa della vita.
E il Tabernacolo dice
  Io sono l'arca del silenzio.
E un Capitello dice
  Io sono un nido di angeli.
E un altro Capitello dice
  Io sono un fascio di palme.
E un terzo Capitello dice
  Io sono un nodo di sole.
E il Tetto dice
  Io sono il limite dello spazio.
E il Chiostro dice
  Io sono l'anello della sposa.
E una Cella dice
  Io sono la camera segreta dell'amore.
E la Sacrestia dice
  Io sono il vestibolo delle nozze.
E un Arco romanico dice
  Io sono la rotondità della terra.
E un Arco gotico dice
  Io sono la verticalità del verbo.
e il primo Arco dice
  Io sono la perfezione della luce.
e il secondo Arco dice
  Io quella del Mistero.

E l'ombra di frate «Nessuno» dice...
  Archi, capitelli, colonne
  voi non siete che forme dello spirito,
  la sintesi; Egli si è fatto in noi
  di carne, noi ci siamo fatti in voi
  di pietra, per essere tutti insieme l'Unità.
  E come ogni mattone ha bevuto una goccia
  del suo sangue, cosi ognuno canti ora
  la nota della sua misurata libertà.
  Perché voi siete tutti insieme l'Armonia.
  E quando forse gli uomini non parleranno
  più di lui, continuate a parlare voi, o pietre".

sabato 5 settembre 2015

Shalom & Pace e bene - La spiritualità ebraica e francescana si incontrano

"Shalom" e "Pace e bene" -
La spiritualità ebraica e francescana si incontrano


Assisi, Sacro Convento, Chiostro Sisto IV
2 giugno 2015, ore 16.30

Clicca qui per le registrazioni mp3 dell'incontro...

PROGRAMMA

ore 16.30
  • Saluti e introduzione - fr. Mauro Gambetti OFMConv. - Custode del Sacro Convento
  • Rav Yair Didi - Rabbino Capo di Livorno
  • Dott. Vittorio Robiati Bendaud - Amicizia Ebraico Cristiana
  • fr. Silvestro Bejan - Direttore del CEFID

ore 17.00
  • Il saluto ebraico “Shalom”- Dott.ssa Yarona Pinhas - Scrittrice e studiosa di mistica e di arte ebraica


ore 17.30
  • Il saluto francescano “Pace e Bene” - fr. Andrea Vaona, OFMConv. - Docente presso la Facoltà Teologica Triveneto


Progetto “Oreb”

  • Intermezzi musicali con il sax di Dimitri Grechi Espinosa

Moderatore: Roberto Olla - scrittore e giornalista del Tg1


Evento organizzato dal
Centro Francescano Internazionale
per il Dialogo di Assisi
Associazione Amicizia Ebraico Cristiana di Livorno
Per informazioni:
tel.: 075.815193 | e-mail: cefid.assisi@gmail.com»

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martedì 5 maggio 2015

conferenza - “SAN LUIGI IX” nell’VIII centenario della sua nascita

Amici di Terra Santa - 26° congresso

SAN LUIGI IX” nell' 8° centenario della sua nascita
Re
Crociato
Terziario Francescano


  • P. ANDREA VAONA O.F.M. CONV - insegnante di storia ecclesiastica
  • Prof. GIANFRANCO TRABUIO - pubblicista


ore 15,30
Cinema Teatro Aurora - Treviso
Via Sebastiano Venier 28

tel 0422 405 505
EMAIL comm.terrasanta@alice.itcomm.it
www.amiciterrasantatriveneto.itwww.it

clicca qui per il volantino


domenica 12 aprile 2015

trentamila e dintorni


Questa curiosa cifra non corrisponde a centoundicibilioni... bensì in codice binario - quello in uso al pc - al numero decimale trentamila.

Da poche ore il blog ha superato i 30.000 visitatori. Come se tutti gli abitanti di Belluno, oppure Rovigo, oppure Chioggia, oppure Mirano, opuure Vittorio Veneto, oppure... fossero passati tutti di qui.

Speriamo abbiano trovato qualcosa di interessante.

E che non ci sia nulla di infernale come cita la Treccani:


Ad majora...


venerdì 13 febbraio 2015

celebrazioni per l'ottavo centenario della nascita di san Luigi IX


CELEBRAZIONE
DELL’VIII CENTENARIO DELLA NASCITA DI
SAN LUIGI IX
Sabato 7 febbraio 2015 ore 16.00

Evento organizzato dall'OFS

Intervengono:

  • fr. Andrea Vaona ofmconv
  • prof. Gianfranco Trabuio
  • fr. Oscar Mario Marzio ofm
Clicca qui per il programma dell'incontro...

TRIESTE
Aula Magna della Scuola Traduttori e Interpreti
Via Fabio Filzi, 14
Ingresso senza barriere architettoniche: Via Geppa, 23/b

Materiali multimediali on-line:

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sabato 29 novembre 2014

la sola Parola - presentazione Bibbia Francescana

Istituto Teologico S.Antonio dottore
Scuola di Formazione Teologica - Scuola di Spiritualità

Festa di Tutti i Santi francescani
29 novembre 2014 - ore 9.00-11.00
Aula Magna dell'Istituto Teologico S. Antonio Dottore




intervengono: fra Fabio Scarsato, fra Andrea Vaona
frati minori conventuali

In questa occasione sarà presentata la
BIBBIA FRANCESCANA


giovedì 27 novembre 2014

ritiro parrocchiale avvento 2014

foto fr.GvVolt
Ritiro serale di Avvento 2014
Parrocchia S.Antonio di Padova all'Arcella, Padova.

Clicca qui per scaricare la scheda in pdf...

Clicca qui per scaricare il file mp3...

«Il signor papa ha confermato la loro Regola e li ha autorizzati a predicare in qualunque chiesa dove capitassero, dopo avere tuttavia domandato, per riverenza, il consenso ai prelati del luogo. Vengono mandati a due a due a predicare come davanti alla faccia del Signore, quasi per preparare il secondo avvento di lui».
(Giacomo da Vitry, L’ordine e la predicazione dei frati minori, in FF 2219)