Per un sussidio pastorale mi è stato chiesto un breve testo sulla mia Prima comunione. Et voilà...
Patapumfete! Neanche il tempo di rendermi conto che ero per terra sulla
scalinata del condominio… e un dolore fortissimo e mai provato prima mi
travolge dal braccio sinistro. Qualche ora più tardi il mistero si
svela: “Signora, il braccio di suo figlio ha una fratturina a ‘legno
verde’. Niente di grave, un bel gessetto e tutto torna a posto!” disse
il radiologo a mia madre.
Torniamo a casa, diviso tra il triste per i dolori provati e il buffo
per lo strano oggetto candido e rigido che cingeva tutto il mio braccio
sinistro. Già! Sinistro! E io sono mancino… Otto anni, terza elementare,
marzo. “Come faremo con la scuola?” mi domandavo. “E come farai alla
Prima comunione? E’ tra poche settimane…” chiosava mamma.
Dopo una settimana devo dire che la nuova vita con l’ospite incomodo era
diventata possibile e familiare. Però che disagio, che noia ripetere
mille volta cosa mi fosse successo alla gente incuriosita. “Posso fare
un disegno sul gesso? Posso mettere la firma?”: e chi lo sapeva che si
usava questa cosa sui gessi? Mai visti gessi in casa. “Non se ne parla!
Vorrai mica fare la Prima comunione con un arlecchino di gesso?”. Già,
la Prima comunione, la festa, i preparativi, gli incontri a catechismo
da tempo…: mi faranno fare la Prima comunione in queste condizioni?
Arriva il giorno tanto atteso. Sì, si può fare; il braccio passa anche
per la tunicella bianca. Anzi: non si vede nemmeno. Non se ne
accorgeranno… Arriva l’omelia: padre Maurizio soleva fare le omelie
dialogate coi bimbi (terrore di generazioni di bambini). Beh… mi lascerà
in pace viste le condizioni… “Andrea, vieni un po’ qui… Pensate, anche
col braccio rotto è venuto per incontrare Gesù!...”. Santo cielo, non
c’è rispetto: anche l’interrogazione. Questa festa proprio non va’.
Rispondo alle domante, tra l’imbarazzato e lo sconsolato: pare che sia
andato bene, mi lascia andare. Beh, alla fine, questo Gesù si offre
anche a me malandato, non solo agli amici e amiche sani, e non mi fa
nemmeno tante domande: questo Gesù comincia a piacermi…
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