domenica 29 gennaio 2017

dalle Beatitudini alle Ammonizioni - articolo per #bibbiafrancescana

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli». (Mt 5,1-12)

IV domenica del Tempo ordinario, A – Matteo nel “discorso della montagna” offre otto beatitudini. Luca nel “discorso della pianura” ne riporta quattro (e quattro maledizioni, Lc 6,20-26).

Le quattro di Luca sono: “voi poveri, voi che avete fame, voi che piangete, voi che siete odiati e perseguitati” (Lc 6,20-23). Luca scrive per le comunità di pagani convertiti. Vivono nel contesto ostile dell’Impero Romano.

Matteo invece scrive per le comunità di giudei convertiti, che vivono nel contesto di rottura con una sinagoga. Prima della rottura, godevano di una certa accettazione sociale. Ma ora, dopo la rottura, la comunità entrò in crisi e in essa cominciarono ad apparire le diverse tendenze in lotta tra di loro. Alcuni appartenenti alla linea farisaica volevano mantenere lo stesso rigore nell’osservanza della Legge, a cui erano abituati da prima della loro conversione a Gesù. Ma nel farlo, escludevano i piccoli e i poveri. La nuova Legge introdotta da Gesù chiede che siano accolti tutti nella comunità come fratelli e sorelle. Per questo, il solenne inizio della Nuova Legge presenta otto beatitudini che definiscono le categorie di persone che devono essere accolte nella comunità: i poveri, i miti, gli afflitti, coloro che hanno fame e sete di giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, i promotori di pace, i perseguitati.

sabato 28 gennaio 2017

Bellezza e rughe – Nella carità il volto di misericordia della chiesa - Camposampiero gennaio 2017

Sabato 28 gennaio

NELLA CARITA’ IL VOLTO DI MISERICORDIA DELLA CHIESA

Una breve ricognizione storica

Con fra Andrea Vaona, storico

A volte di fronte ad alcuni fatti che hanno come protagonista la Chiesa e i suoi più alti rappresentanti capita di chiedersi se sia proprio questa la Chiesa che voleva Gesù, e se i cristiani (fra cui siamo anche noi) stiano realizzando o tradendo il Suo desiderio. Attraverso questo viaggio dalla “Chiesa delle origini”, in Gerusalemme e a Roma, e poi lungo i secoli vorremmo cogliere i segni di una bellezza che si è fatta servizio di carità anche dentro la società civile. Accanto a tanta bellezza non si possono certo negare le rughe. L’impegno del Concilio Vaticano II a ridurle per far emergere il sogno di Dio e la voce di Papa Francesco che invita a spalancare porte e a costruire ponti dentro la Chiesa aprono alla speranza e alla gioia.

Per info e iscrizioni:

Materiali per gli studenti:

domenica 8 gennaio 2017

Dio non fa preferenze di persone - articolo per #bibbiafrancescana

In quei giorni, Pietro prese la parola e disse:
«In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui» (At 10,34-38)

8 gennaio – Festa del Battesimo di Gesù – La visita dei Magi guidati dalla stella, il battesimo di Cristo al Giordano e il primo miracolo alle nozze di Cana, tutto questo è concentrato nella festa dell’Epifania, come ci racconta il bellissimo inno Hostis Herodes della liturgia antica, anche oggi nel salterio nella traduzione italiana:

«…I Magi vanno a Betlem / e la stella li guida: / nella sua luce amica / cercan la vera luce. // Il Figlio dell’Altissimo / s’immerge nel Giordano, / l’Agnello senza macchia / lava le nostre colpe. // Nuovo prodigio, a Cana: / versan vino le anfore, / si arrossano le acque, / mutando la natura / …».

venerdì 6 gennaio 2017

Abbiamo visto spuntare la sua stella - articolo per #bibbiafrancescana

«Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. [...] Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese» (Mt 2,1-2. 9-12).

6 gennaio – Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo – Nel vangelo di Matteo, come in quello di Luca, Gesù – subito dopo la nascita – attua una “epifania” (=manifestazione). In Matteo non si manifesta ai poveri (i pastori come in Luca), ma ai Magi, gente pagana che spesso vive nel lusso. Mentre la Gerusalemme politica (Erode) e religiosa (gli scribi) sono distratti dalle loro occupazioni e interessi, il Vangelo (buona novella) non si ferma e si offre a tutti. Nei due casi (Lc e Mt) è comunque Dio che agisce per smuovere questi adoratori.

La narrazione si sviluppa come un racconto orientale. Secondo le letterature profane dell’epoca quando nasceva un principe importante venivano spontaneamente da lontano grandi personaggi per far atto di sudditanza (e per verificare la realtà della notizia e confermare la dignità dell’infante). Per Matteo è allora questo un modo narrativo per annunziare la regalità universale di Cristo. Ma – allo stesso tempo – sono anche le speranze messianiche che si realizzano. Isaia (c. 60) e il salmista (Sal 72) vedono da lontano le nazioni che ritrovano la loro unità, portando a Gerusalemme le ricchezze e i doni della terra. Qui però il compimento è diverso e un po’ speculare: Gerusalemme è esclusa, è invece a Betlemme – ai piedi di un bambino sconosciuto – che si recano i Magi portando doni.

martedì 3 gennaio 2017

lo chiamerai Gesù - articolo per #bibbiafrancescana

«…Mentre però [Giuseppe] stava considerando queste cose,
ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:
“Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo;
ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù:
egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”» (Mt 1,20-21).

«…L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo;
il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”» (Lc 1,30-33).

3 gennaio – Il calendario liturgico francescano propone per questa data la memoria del “Santissimo nome di Gesù”. Il santissimo nome di Gesù fu sempre venerato e onorato nella chiesa fin dai primi tempi, ma è a partire dal XIV secolo che cominciò ad avere un culto liturgico riconosciuto e diffuso. San Bernardino da Siena, insieme ad altri zelanti francescani (in particolare il beato Alberto da Sarteano e il beato Bernardino da Feltre), diffuse con passione la devozione del nome di Gesù per l’Europa. Molto ancora diffuse le formelle di vario materiale e foggia che decorano palazzi antichi, sia all’interno che all’esterno, con la sigla JHS, “trigramma” del nome di Gesù.

Di per sé il nome “Gesù” non era particolarmente originale al tempo di Gesù Cristo. Però era ed è un nome che porta speranza, poiché significa “Il Signore salva”. In Gesù figlio di Maria di Nazareth questo significato arriva a compimento: egli porterà la salvezza mediante il perdono dei peccati. E’ Gesù Cristo che realizza in pieno il senso di quel nome, con la stessa autorità di Dio, perché egli perdonerà i peccati (Mt 9,6).

domenica 1 gennaio 2017

Dio mandò il suo Figlio nato da donna - articolo per #bibbiafrancescana

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli.
E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre!
Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio. (Gal 4,4-7)

1 gennaio – Solennità di Maria Santissima Madre di Dio – Giornata mondiale della pace – In questo giorno lieto e solenne la fede va ben oltre i sentimenti di augurio per un nuovo anno che nasce: di per sé molti calendari antichi vedevano il ‘capodanno’ in marzo (equinozio di primavera) e non in dicembre (dicembre, decimo mese…).

E’ comunque significativo che il nostro calendario liturgico metta all’inizio del ciclo annuale moderno la giornata dedicata a contemplare Maria madre di Dio, l’umanità di una creatura, una donna, che con il suo “sì” è madre del suo creatore. Una verità di fede da capogiro! Ci volle un concilio, il concilio di Efeso (431 d.C., il terzo concilio ecumenico – nella foto i resti attuali della Basilica dove si svolse il conciclio), perché la Chiesa facesse discernimento su questa verità e la indicasse corretta e degna della contemplazione dei credenti: