sabato 2 giugno 2018

anche i santi riposano

Uno dei tre interventi principali di fav in occasione di
"Notturno in Cammino", Basilica del Santo, sabato 2 giugno 2018

Cosa abbiamo di concreto che ci ricordi sant'Antonio di Padova camminatore e pellegrino?

Non abbiamo i sandali di Antonio (come invece è successo per san Francesco). Né il suo bastone da viaggio. Né la sua bisaccia.
Sì, ci è rimasto un suo cilicio. Oppure la tonaca con la quale venne seppellito... per l'ultimo viaggio! Si trova tutto nella cappella del tesoro in Basilica del Santo.
Poi - certamente - abbiamo i suoi resti mortali. Alcuni noti e prodigiosi (lingua, corde vocali...). Altri normali e comuni: ma chi li ha studiati con competenza medica ci ha detto che Antonio morì un po’ consumato dalla fatica a circa 35 o 36 anni. Il suo viaggiare per decine di migliaia di chilometri e lo zelo missionario sono scritti anche nel suo corpo.
Come il dettaglio dell’ispessimento delle ossa delle ginocchia, spiegato da chi se ne intende per le molte ore di preghiera…

Ci resta però un segno tutto particolare e concreto.
Un sasso. Una pietra.
Anche'esso è nella Cappella del Tesoro. Anche se passa inosservato. Non è d'oro e d'argento: è davvero una banale e comunissima pietra.
Secondo la tradizione è uno dei possibili sassi che Antonio utilizzò per poggiare il capo in un suo riposo occasionale…
Non è una rarità. In Italia sono molti i sassi-reliquia di questo genere. Accadeva così: un uomo da tutti ritenuto santo, nel suo andare si ferma per un po' di riposo. Magari col sacco da viandante rende meno aspro un sasso che può fungere da guanciale. La gente da lontano osserva e attende. Quando poi il santo pellegrino riprende il suo andare, ecco che si accorre per raccogliere quel sasso che ha offerto una sosta ristoratrice a una persona tanto nota e "amica di Dio"….

Nel contesto di questa sera, e vista l’ora, questa particolare "reliquia" (certificata dai sigilli antichi!) assume un significato tutto umano e speciale.
Il camminatore, il pellegrino, nulla può senza il riposo.
Anche i santi devono riposare!
Dimensione molto più profonda ed esistenziale di quanto si possa immaginare.

Nel riposo siamo inermi.
Ci mettiamo nelle mani di Dio, della sua protezione: non è possibile altro.
Ci mettiamo nelle mani di chi ospita il pellegrino, ci fidiamo e affidiamo a lui.

Racconta il Vangelo: "«Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo»" (Mt 8,19-20). Commenta Antonio nei Sermoni: «Egli non ebbe dove posare il capo, se non sulla croce, dove “reclinato il capo, rese lo spirito” (Gv 19,30)» (Sermone Domenica delle Palme).
Ad Antonio va persino meglio: almeno un sasso lo ha trovato!...

E magari su quel sasso, prima di lasciarsi andare nel sonno, fiducioso fa in tempo a far riecheggiare nel suo animo i primi versetti del Salmo 61: «Solo in Dio riposa l'anima mia; da lui la mia salvezza. Lui solo è mia rupe e mia salvezza, mia roccia di difesa: non potrò vacillare».

E il riposo è tempo che si apre al sogno, con tutta l'intensità di questa esperienza particolare nella spiritualità biblica.
Chissà cosa sognava Antonio.
Forse un mondo più giusto e pacifico, riconciliato con Dio e attraverso Dio tra i suoi figli e figli: noi fratelli e sorelle in Cristo.
Forse sognava noi...
«Ti scongiuriamo, dunque, o Gesù benedetto: fa’ che anche noi ci avviciniamo a Gerusalemme con il tuo timore e con il tuo amore. Riportaci a te dal viaggio di questa peregrinazione terrena; ripòsati, tu, nostro re, nell’anima nostra, affinché insieme con i fanciulli che hai scelto da questo mondo, cioè con gli apostoli, siamo fatti degni di glorificarti, di lodarti, di benedirti nella città santa, nell’eterna beatitudine. Accordacelo tu, cui è onore e gloria per i secoli eterni. Amen. E ogni anima fedele risponda: Amen!» (Sermone Domenica delle Palme).
ALBUM FOTO evento: clicca QUI.

altra reliquia di "guanciale"
presente all'Eremo di Montepaolo (Dovadola - Forlì)

1 commento:

  1. affascinante descrizione associata ai piedi e alle scarpe che portano i nostri pensieri

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