domenica 1 settembre 2013

Santa Maria del Soccorso - articolo per "Lungo la strada"


Articolino pubblicato su "Lungo la strada. Portavoce tra le persone che la strada scout hanno vissuto", settembre 2013, Noventa Padovana. Si ringrazia il sig. Gaetano Franceschini per aver sollecitato l'articolo per la loro rivistina degli Scout Adulti di Padova.


L’estate, tempo propizio e connaturale di tante attività giovanili e scout di ogni età, ripropone una tappa annuale per la fede: la festa dell’Assunta.

Pur sovrapponendosi a festività antiche pagane e romane, e recuperando uno spessore di intensa spiritualità, la festa spesso fatica a farsi strada tra la perplessità di un significato di non facile comprensione. L’assunzione di Maria al cielo, in fondo, sembra sottrarci una persona così cara e preziosa per la nostra fede: colei che col suo sì ci ha donato il Figlio di Dio. Se ne va lassù… chi penserà a noi quaggiù?

Papa Francesco – che tanto ci sta entusiasmando con il suo stile e la sua parola – il 15 agosto di quest’anno ha ricordato con semplicità che: «Il cammino di Maria verso il Cielo è cominciato da quel “sì” pronunciato a Nazaret, in risposta al Messaggero celeste che le annunciava la volontà di Dio per lei. E in realtà è proprio così: ogni “sì” a Dio è un passo verso il Cielo, verso la vita eterna. Perché questo vuole il Signore: che tutti i suoi figli abbiano la vita in abbondanza! Dio ci vuole tutti con sé, nella sua casa!».

Una festa aperta al futuro – dunque: Maria grazie al suo 'sì' vede la sua particolarissima “route” esistenziale ed umana (non esente di dolori strazianti come pure di gioie infinite…) compiersi in un abbraccio accogliente di quel Figlio che nel Padre la preserva dalla corruzione terrena. E così ci insegna la strada…

Ma – ci domandiamo ancora – se sta lassù, chi ci proteggerà quaggiù?

A Forno di Zoldo (BL), nella frazione di Pralongo, una chiesetta aperta di giorno dalla pietà e servizio dei locali, conserva una tavola lignea antica di particolare bellezza e semplicità. Con disegno sicuro pur se essenziale, è raffigurata Santa Maria del Soccorso.

Maria la riconosci perché è al centro, in piedi, e per l’aureola: per il resto è vestita semplicemente, come una donna di servizio. Lo si capisce perché ai suo piedi è raffigurata un’altra donna, vestita come Maria: è in ginocchio, senza aureola, una mamma, e presenta alla Vergine il figlioletto, che lo prenda per mano; e Maria lo prende saldamente per la mano destra. Perché tanta cura e affanno? Perché il medesimo figliolo è trascinato per la mano sinistra da un diavolaccio nero e alato che tenta di portarsi via il pargolo… ma con la mano destra cerca di proteggersi il capo cornuto: infatti Maria, con la mano destra libera, e armata di robusto bastone, sta battendo il messaggero del maligno… La scena è osservata con piacere da sei santi che fan da corona (e un po’ di santo “tifo”) ai lati della Vergine.

In poche pennellate ben distese, un piccolo trattato di mariologia: Maria – anche se Assunta – continua a darsi da fare perché nessuno si perda o si faccia perdere nel Male. Se invocata non si defila, ma prende pure l’iniziativa.

Un monito per la nostra fede. E uno per gli scout di ogni età perché non temano di mettere il naso dentro le chiesette di montagna (e non solo!) disseminate nelle loro “route”: perché la saggezza e fede popolare non finirà mai di stupirci.


Nessun commento:

Posta un commento