mercoledì 16 maggio 2018

sant'Antonio di Padova prega Maria

Basilica del Santo, Padova - Madonna con Gesù in braccio,
cui rendono omaggio i santi Francesco e Antonio,
posta sulla lunetta dell’antico ingresso della sacrestia.

MILIZIA DELL' IMMACOLATA NORD ITALIA
www.miliziaimmacolatasanto.altervista.org
CONVEGNO REGIONALE - 13 Maggio 2018 Padova - Basilica di Sant'Antonio
PROGRAMMA 
  • ore 9,30 Ritrovo e saluti 
  • ore 9,45 Recita delle Lodi 
  • ore 10.15 "La Vergine Maria nelle preghiere di sant'Antonio di Padova", riflessione spirituale di fra Andrea Vaona ofmconv. 
  • ore 11,00 Consacrazione all'Immacolata
  • Presentazione del neo eletto Consiglio Regionale 
  • ore 12,15 S. Messa in Basilica 
  • ore 13,15 Pranzo a "Casa del pellegrino* (per i prenotati) o al sacco 
  • ore 15,00 "Grande Grande Amore" - P. Massimiliano Maria Kolbe: Intervengono: P. O. Svanera (Rettore) e P. F. Ruffato 
  • ore 16,00 Preghiera conclusiva - Saluti - partenze
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TESTI PRESENTATI E COMMENTATI: [clicca qui per il file mp3 con il commento]




  • Ti preghiamo dunque, o nostra Signora, o nostra speranza. Tu che sei la stella del mare, brilla su di noi sbattuti dalle tempeste di questo mare del mondo e guidaci al porto. Nel momento del nostro passaggio difendici con la tua presenza consolatrice, affinché senza timore possiamo uscire dal carcere del corpo e meritiamo di salire lieti al gaudio infinito. Ce lo conceda colui che hai portato nel tuo grembo benedetto, che hai allattato alle tue sacre mammelle: a lui sia è onore e gloria nei secoli eterni. Amen. (S. in Lode della b. Vergine Maria).
  • "Maria, stella del mare". O umiltà! O stella, la più luminosa, che illumina la notte, che guida al porto, che splende come fiamma e presenta Dio, Re dei Re, il quale dice: "Imparate da me, che sono mite e umile di cuore" (Mt 11,29). Chi manca di questa stella "è cieco e va a tentoni"(2Pt 1,9), la sua nave si sfascia nella tempesta ed egli stesso affonda tra i flutti. (S. dom. I dopo Natale).
  • Perciò si deve credere fermamente e confessare con la bocca che quel corpo che la Vergine partorì, che fu inchiodato sulla croce, che giacque nel sepolcro, che risuscitò il terzo giorno, che salì alla destra del Padre, egli oggi realmente lo diede agli apostoli, e la chiesa ogni giorno lo "confeziona" e lo distribuisce ai suoi fedeli. Infatti, al suono delle parole "Questo è il mio corpo", il pane si trasforma, si transostanzia, diventa il corpo di Cristo, che conferisce l'unzione di una duplice ricchezza a colui che lo riceve degnamente, perché attenua le tentazioni e suscita la devozione. (S. del Giovedì Santo).
  • Cristo ebbe una duplice eredità: una da parte della Madre, cioè la fatica e il dolore; l'altra da parte del Padre, e cioè il gaudio e il riposo. Quindi per il fatto che noi siamo suoi coeredi, dobbiamo ricercare anche noi questa duplice eredità. Perciò sbagliamo se vogliamo avere la seconda senza la prima, perché il Signore ha fondato la seconda sulla prima, proprio perché noi non avessimo la pretesa di avere la seconda senza la prima. [...] Procuriamo dunque di venire in possesso della prima eredità che Gesù Cristo ci ha lasciato, per meritare di arrivare alla seconda. (S. dom. IV dopo Pasqua).
  • Il seggio, cioè lo sgabello d'oro, fu l'umiltà della Vergine Maria, sorretta come da due braccia, cioè la vita attiva e la vita contemplativa. Ella fu ad un tempo Marta e Maria. Fu Marta quando andò in Egitto e poi ritornò in Galilea; fu Maria quando serbava tutte queste parole e le meditava nel suo cuore. In verità, in verità, in nessun altro regno fu mai costruita un'opera simile, perché "come Maria mai ci fu donna al mondo, né mai ci sarà in futuro" (Liturgia). Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma la beata Vergine Maria le ha superate tutte (cf. Pro 31,29). (S. dom. VI dopo Pentecoste)
  • Fa' bene attenzione che Maria, come si desume dai vangeli di Luca e di Giovanni, parlò solo sei volte, disse soltanto sei espressioni. La prima, "Come avverrà questo?" (Lc 1,34); la seconda, "Ecco la serva del Signore" (Lc 1,38); la terza, "L'anima mia magnifica il Signore" (Lc 1,46); la quarta, "Figlio, perché ci hai fatto questo?" (Lc 2,48); la quinta, "Non hanno più vino" (Gv 2,3); la sesta, "Fate tutto quello che vi dirà" (Gv 2,5). Queste sei espressioni sono come i sei gradini d'avorio del trono di Salomone, i sei petali del giglio, i sei bracci del candelabro. Nella prima frase è indicato il fermo proposito di mantenere inviolata la sua verginità; nella seconda il suo sublime esempio di obbedienza e di umiltà; nella terza la sua esultanza per i privilegi che le furono concessi; nella quarta la sua sollecitudine per il Figlio; nella quinta la sua partecipazione alle altrui necessità; nella sesta la sua certezza nella potenza del Figlio. (S. dom. I dopo l'ottava dell'Epifania)
  • La Beata Vergine Maria è paragonata alla luna piena, perché è perfetta sotto ogni aspetto. Mentre la luna nel suo ciclo è talvolta incompleta, quando è dimezzata e quando è falcata, la gloriosa Vergine Maria mai ebbe delle imperfezioni: né nella sua nascita, perché fu santificata ancora nel grembo materno e custodita dagli angeli; né durante i giorni della sua vita, perché mai peccò di superbia: sempre rifulse di pienezza di perfezione. Ed è detta luce perché dissolve le tenebre. Ti preghiamo dunque, o nostra Signora, perché, tu, che sei la stella del mattino, scacci con il tuo splendore la nuvola della suggestione diabolica, che copre la terra della nostra mente. Tu che sei la luna piena, riempi la nostra vacuità, dissolvi le tenebre dei nostri peccati, affinché meritiamo di giungere alla pienezza della vita eterna e alla luce della gloria infinita. Ce lo conceda colui che ti ha creata perché tu sia la nostra luce, colui che oggi ti ha fatta nascere per poter egli stesso nascere da te. A lui sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. (S. nella Natività della Vergine Maria)
  • Contempla l'arcobaleno, considera cioè la bellezza, la santità, la dignità della beata Vergine Maria e benedici con il cuore, con la bocca e con le opere il suo Figlio, che così l'ha voluta. È veramente stupenda nello splendore della sua santità, sopra tutte le figlie di Dio. Ella avvolse il cielo, cioè circondò la divinità, con un cerchio di gloria, vale a dire con la sua gloriosa umanità. Orsù, dunque, nostra Signora, unica speranza! Illumina, ti supplichiamo, la nostra mente con lo splendore della tua grazia, purificala con il candore della tua purezza, riscaldala con il calore della tua presenza. Riconcilia tutti noi con il tuo Figlio, affinché possiamo giungere allo splendore della sua gloria. Ce lo conceda colui che oggi, all'annuncio dell'angelo, ha voluto prendere da te la sua carne gloriosa e restare chiuso per nove mesi nel tuo grembo. A lui onore e gloria per i secoli eterni. Amen. (S. nell'Annunciazione b. Vergine Maria, 1)
  • Ti preghiamo quindi, o nostra Signora, alma Madre di Dio: in questa festa della natività del tuo Figlio, che hai generato restando vergine, che hai avvolto in panni, che hai deposto nella mangiatoia, ottienici da lui il perdono, risana le ustioni della nostra anima, che ci siamo procurati con il fuoco del peccato; risanale con il balsamo della tua misericordia, per mezzo della quale meritiamo di giungere al gaudio dell'eterna festa. Ce lo conceda colui che oggi si è degnato di nascere da te, o Vergine gloriosa, e al quale è onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen. (S. nell'Annunciazione b. Vergine Maria, 1)
  • Ti preghiamo quindi, o nostra Signora, eletta Madre di Dio, di purificarci dal sangue dei nostri peccati, di condurci al fuoco splendente della contrizione, alla cera della confessione, e allo stoppino dell'espiazione, affinché possiamo giungere così alla gloria della Gerusalemme celeste. Ce lo conceda colui che oggi hai offerto nel tempio: a lui sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen. (S. per la Purificazione della b. Vergine Maria, 1)
  • Ti preghiamo, o nostra Signora, ìnclita Madre di Dio, esaltata al di sopra dei cori degli angeli, di riempire il vaso del nostro cuore con la grazia celeste; di farci splendere dell'oro della sapienza; di sostenerci con la potenza della tua intercessione; di ornarci con le pietre preziose delle tue virtù; di effondere su di noi, o oliva benedetta, l'olio della tua misericordia, con il quale coprire la moltitudine dei nostri peccati, ed essere così trovati degni di venir innalzati alle altezze della gloria celeste e vivere felici in eterno con i beati comprensori. Ce lo conceda Gesù Cristo, tuo Figlio, che oggi ti ha esaltata al di sopra dei cori degli angeli, ti ha incoronata con il diadema del regno, e ti ha posta sul trono dell'eterno splendore. A lui sia onore e gloria per i secoli eterni. E tutta la chiesa risponda: Amen. Alleluia! (S. per la Purificazione della b. Vergine Maria, 1)


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