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domenica 8 ottobre 2017

bambina prigioniera

Oggi presiedendo la santa messa in Casa di Riposo a Taggì è capitato qualcosa di emozionante. 

Un'ospite della struttura, molto anziana, molto magra, obbligata in sedia a rotelle, era proprio davanti a me, presso l'altare. 

Il corpo ormai senza energie per sostenersi, ma lo sguardo lucido e penetrante, interrogativo e dialogante: era estremamente attenta e partecipe alla celebrazione. 

Quando poi c'erano i canti liturgici si trasformava: cantava come poteva col poco fiato disponibile, le mani irrefrenabili accompagnavano il canto e la melodia e il ritmo. Quelle mani danzavano con poesia: da quelle mani magicamente vedevo materializzarsi l'immagine prigioniera di una bambina nascosta in quel corpo, una bimba che un tempo non avrebbe avuto ritegno di mettersi a danzare davanti al prete e ai genitori durante la messa, senza paura di rimproveri... perché la danza era troppo travolgente perché nulla potesse fermala.

Oggi ho visto un bagliore di preghiera autentica. 

Oggi ho pregato con lei e per quella bambina che - quando Dio vorrà - tornerà a danzare davanti a Lui.

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