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venerdì 11 aprile 2014

Le ore del "vuoto" in attesa del Risorto - articolo per "Lungo la strada"

Articolino pubblicato su "Lungo la strada. Portavoce tra le persone che la strada scout hanno vissuto", marzo 2014, Noventa Padovana. Si ringrazia il sig. Gaetano Franceschini per aver sollecitato l'articolo per la loro rivistina degli Scout Adulti di Padova.


Prima che la gioia della Pasqua inondi le nostre vite e le rinnovi, ogni anno la liturgia ci ripropone la particolarità del Sabato santo, giorno “sospeso” tra la contemplazione della Passione di Cristo e il canto notturno dell’Alleluja pasquale.

E’ giorno di silenzio; è l’unico giorno dell’anno in cui non viene celebrata l’eucaristia; è giorno in cui solo sommessamente si prega la liturgia delle ore… quasi a riprodurre lo sgomento di quelle ore di “vuoto” vissuto dagli amici di Gesù.

Nel mese di febbraio 2014 si sono chiuse a Padova le celebrazioni del 750° anniversario dedicato a sant’Antonio, in ricordo del segno sovrannaturale della lingua del frate francescano portoghese ritrovata incorrotta nella prima esumazione, al cospetto di san Bonaventura da Bagnoregio (allora ministro generale dei frati minori).

Prima che parole scritte nei Sermoni, certo furono parole meditate e proclamate da quella lingua quelle che animarono la fede di tanti uomini e donne del suo tempo…

Così il Dottore Evangelico sant'Antonio collega la giornata del Sabato Santo all'origine della memoria settimanale del Sabato dedicato alla Vergine Maria (la memoria di santa Maria in sabato). Leggiamo quanto segue nel Sermone per la Pasqua del Signore (I), §6: 
«Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salome comperarono gli aromi per andare ad imbalsamare il corpo di Gesù». Scrive Luca: «Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea, guardarono attentamente il sepolcro e come era stato deposto il suo corpo. Ritornarono indietro e prepararono gli aromi e gli unguenti; e il giorno di sabato osservarono il riposo, secondo il precetto» (Lc 23,55-56). La Glossa, commentando Matteo (Mt 28,1), dice: Era comandato che il silenzio del sabato fosse osservato da vespro a vespro; quindi le pie donne, sepolto il Signore, mentre era ancora permesso il lavoro - e cioè il giorno della parasceve (venerdì) fino al tramonto del sole - si occuparono nella preparazione dei vari unguenti. E poiché, per il poco tempo a disposizione, non riuscirono a completare i preparativi, passato il sabato, cioè al tramonto del sole, quando di nuovo era permesso il lavoro, subito si affrettarono a comperare gli aromi, per essere pronte al mattino seguente per andare a imbalsamare il corpo di Gesù. Queste pie donne si affrettavano: si affaticavano a preparare unguenti come si affaticano le api nel produrre il miele e la cera.
Dice la Storia Naturale che le varie attività delle api sono ben distinte tra loro, giacché alcune producono la cera e altre il miele; alcune portano acqua, altre radunano il miele e altre ancora lo pressano; alcune escono per il lavoro allo spuntar del giorno e altre riposano finché una le sveglia. Quindi tutte insieme volano fuori a lavorare. In quest'ape che sveglia le altre che stanno dormendo, io vedo raffigurata la beata Maddalena, la quale, poiché ardeva di grande amore, sollecitava vivamente le altre a preparare gli unguenti. Invece la Vergine Maria, dopo che il figlio suo Gesù fu deposto nel sepolcro, mai se ne allontanò, come affermano alcuni, ma restò sempre lì a vegliare in lacrime, finché per prima lo vide risorgere: per questo i fedeli festeggiano in suo onore il giorno di sabato».
Attendiamo con Maria, Vergine del silenzio, addolorata Madre di Cristo, la gloriosa risurrezione del Figlio di Dio.

Ci insegni lei la preziosità di silenzi carichi di significato e di attesa fiduciosa, lontani dal frastuono che ci avvolge con tante, troppe parole dette, scritte, ascoltate, trasmesse, proiettate, graffiate, stampate…

Come la bellezza di un cammino in montagna in compagnia o “in cordata”, dove si può procedere insieme per minuti e minuti in silenzio ascoltando gratificati l’unica comunicazione che scalda il cuore e pulisce la mente: si cammina non soli verso una meta condivisa.

E lì giunti… la voce si scioglie nell’alleluja spontaneo e per nulla profano.

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