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sabato 25 aprile 2015

25 aprile

Per chi scrive c'è sempre un senso di gratitudine e di sentirsi in debito nei confronti di san Marco, in particolare dal 3 novembre 2001...

Tra le pagine del vangelo di nostro Signore da lui narrato ce ne sono alcune esclusive di Marco (ossia non riprese poi anche da Mt e Lc): il cieco di Bestsàida è una di queste.

A metà del percorso narrativo, prima della domanda chiave di Gesù ai discepoli («e voi chi dite che io sia?») il racconto di una guarigione della vista in più fasi... parabola della pazienza nel 'guarire' nella vista della fede: dove non basta "vedere alberi che camminano".

E non c'è guarigione senza "essere presi per mano", "essere condotti fuori", "essere toccati" persino da volgare saliva...

Grazie, Marco, per esserti ricordato anche questi particolari per noi, per me.

#sanmarco #bibbiafrancescana

domenica 12 aprile 2015

trentamila e dintorni


Questa curiosa cifra non corrisponde a centoundicibilioni... bensì in codice binario - quello in uso al pc - al numero decimale trentamila.

Da poche ore il blog ha superato i 30.000 visitatori. Come se tutti gli abitanti di Belluno, oppure Rovigo, oppure Chioggia, oppure Mirano, opuure Vittorio Veneto, oppure... fossero passati tutti di qui.

Speriamo abbiano trovato qualcosa di interessante.

E che non ci sia nulla di infernale come cita la Treccani:


Ad majora...


sabato 11 aprile 2015

Passaggi - articolo per "Lungo la strada"

  
“Pasqua” è parola ebraica (Pesah) e significa letteralmente “passaggio”. Si fa riferimento alla forte esperienza di fede che il popolo di Israele fece in occasione della liberazione dalla schiavitù dell’Egitto: fu il passaggio dell’angelo del Signore ad oltrepassare le case degli ebrei nella notte…; fu il miracoloso passaggio del Mar Rosso che portò il popolo lontano dagli egizi e lo mise nel cammino – lungo cammino, quarant’anni! – verso la terra promessa. È dunque evidente l’accento dato all’iniziativa di Dio, il liberatore, che agisce dando compimento all’alleanza antica.

Nella vicenda di Gesù di Nazareth – alcuni secoli dopo gli eventi evocati poco fa – torna la centralità della Pasqua in quanto si ripete e amplifica il senso del “passaggio”: Dio agisce nel Figlio unigenito, passando tra l’umanità e addirittura passando veramente attraverso l’esperienza della morte corporale… ma ritrovando pure la vita nella resurrezione, e promettendo questo per quanti crederanno in Lui.

giovedì 9 aprile 2015

Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!» – Lc 24,36


Il Risorto irrompe nelle ore concitate del “giorno dopo il sabato”. Mentre i discepoli di Emmaus sono ancora intenti a testimoniare agli apostoli – nascosti ed impauriti – la loro esperienza pasquale, ed il fatto che hanno riconosciuto Cristo “nello spezzare del pane”… ecco Gesù che “stette in mezzo a loro”: l’Emmanuele/Dio-con-noi è anche il Risorto/Dio-tra-noi.

Il saluto è inequivocabile: “Pace a voi!”. Sono le prime parole rivolte agli amici ritrovati dopo le drammatiche ore della passione. Dopo i loro tradimenti, dopo i loro abbandoni… non parole di rimprovero o giudizio o condanna, ma : “Pace a voi!”.

mercoledì 8 aprile 2015

«Allora i loro occhi si aprirono e lo riconobbero» – Lc 24,13-35


La liturgia odierna ci fa tornare “sui passi di Emmaus” insieme a Clèopa ed il suo misterioso compagno senza nome (possiamo metterci il nostro di nome: …non siamo forse umanamente tutti noi “compagni” di Clèopa? Nelle nostre delusioni, nelle nostre paure…). La lettura evangelica infatti ripete per i distratti il vangelo della celebrazione vespertina della domenica pasquale…

La bellezza del racconto è sconvolgente per i tanti e tanti temi vitali ed evangelici che si raccolgono in poche righe, in pochi passi…